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mercoledì 22 dicembre 2010

ed è ancora Natale


Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci!
Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita,
una vita che distrugge la paura della morte
e dona la gioia delle promesse eterne!
San Leone Magno
Sieger Köder, Natività


Per vivere costantemente, senza timore, la presenza del Dio-con-noi ogni giorno della nostra vita: il mio augurio di un Natale di gioia e di riscoperta!

Chiara

venerdì 15 ottobre 2010

S. Teresa d'Avila


«Tu dici: venite a me, voi tutti che siete

affaticati e oppressi, ed io vi consolerò (Mt 11,28).

Che altro vogliamo, Signore?
Che domandiamo? Che cerchiamo?

Per quale motivo la gente del mondo si perde
se non per andare in cerca di felicità?
O Dio, Dio mio! È possibile questo, Signore?
Oh, che pena! Che grande accecamento!
Noi cerchiamo infatti la felicità dov'è impossibile trovarla!

Abbi pietà, Creatore, delle tue creature!
Vedi, noi non capiamo noi stessi,
né sappiamo quel che desideriamo,
né siamo nel giusto chiedendo quel che chiediamo.
Illuminaci, Signore; considera che la tua luce
è più necessaria a noi che a quel cieco
il quale era tale dalla nascita,
perché questi desiderava vedere la luce e non poteva,
ma noi, Signore, non vogliamo vedere.

Oh, che male grave e incurabile!
Qui, mio Dio, deve manifestarsi il tuo potere,
qui deve brillare la tua misericordia!
Com'è insensato ciò che ti chiedo, mio vero Dio!

Ti prego d'amare chi non ti ama,
di aprire a chi non bussa alla tua porta,
di dar la salute a chi ha piacere d'essere
infermo e va in cerca di malanni.
Tu dici, mio Signore, che sei venuto
a cercare i peccatori;
eccoli, Signore, i veri peccatori.
Non guardare alla nostra cecità,
ma al sangue prezioso versato da tuo Figlio per noi.
La tua misericordia risplenda fra tanta malizia!
Considera, Signore, che siamo tue creature;
ci sia d'aiuto la tua bontà e misericordia!»

(Meditazioni dell'anima a Dio VIII)



venerdì 1 ottobre 2010

una grande donna

Quaggiù ci sono anime
che gioia invano cercano.
Invece per me è il contrario:
la gioia mi sta nel cuore
e non è una gioia effimera:
per sempre la posseggo
e rose di primavera
m’arridono ogni giorno.

Sono troppo felice, è vero:
io sempre il voler mio faccio.
Potrei allora far la triste
e la letizia occultare?
Mia gioia è il dolore amare:
se pur piango, io sorrido
e accetto riconoscente
le spine e le rose insieme.

Quando s’oscura il Cielo
e par voglia abbandonarmi,
mia gioia è star nell’ombra
e nascondermi ed abbassarmi.
Mia gioia è il Volere Santo
di Gesù, mio amore unico.
Così fiduciosa vivo
e amo la notte come il giorno.

Restar piccola è mia gioia,
così, se cado sul cammino,
rialzarmi posso presto
e Gesù mi prende la mano.
Di carezze ricolmandolo,
io gli dico che è il mio tutto.
Si sottrae alla mia fede?
Io raddoppio in tenerezze.

Quando a volte verso lacrime,
è mia gioia ben celarle.
Come affascina il soffrire
se di fiori lo si copre!
Soffrir voglio e pur tacere,
consolando il mio Gesù.
Veder godo che sorride,
mentre ho il cuore nell’esilio.

Gioia mia è lottare sempre,
degli eletti generandogli.
Arde il cuor di tenerezza
e ripete al suo Gesù:
«Io per te, Divin Fratello,
sono felice di soffrire.
Sola gioia in questa terra
è poterti rallegrare!

Ancor molto voglio vivere,
Signore, se lo desideri.
Lassù in Ciel vorrei seguirti,
se piacere ti facesse.
L’amor, fuoco della Patria,
non cessa di consumarmi.
Morire o vivere che conta?
Gesù, è amarti la mia gioia!»

martedì 28 settembre 2010

qualcuno che mi rende felice...


ti voglio bene :)


domenica 22 agosto 2010

amicizia

Se questo scambio avverrà
nel campo della carità,
della devozione, della perfezione cristiana,
allora sì che si tratterà
di un'amicizia perfetta.

Sarà
ottima perché viene da Dio,
ottima perché tende a Dio,
ottima perché il suo legame è in Dio,
ottima perché sarà eterna in Dio.

E' bello amare sulla terra
come si ama in cielo,
e imparare a volersi bene in questo mondo
come faremo eternamente nell'altro.

(S. Francesco di Sales)

tramonto a Porto Caleri

Amici miei,
con grande affetto e stima.
Uniti nella preghiera!

venerdì 13 agosto 2010

meraviglie!

"Carissimi,
con grande dispiacere lasciamo questa comunità, e Dio solo sa quanto ci mancherete!
Ringraziamo di cuore tutti voi, uno ad uno. Siamo approdati qui con un'enorme croce sulle spalle, che tutt'ora stiamo portando con tanta fiducia e speranza. Grazie al vostro esserci silenzioso, umile, discreto, ai vostri sorrisi, al vostro esempio, ai vostri occhi carichi di luce abbiamo sentito il vostro abbraccio fraterno. La forza della vostra presenza, in unione con la presenza di Gesù nell'Eucarestia, ci hanno permesso di sperimentare cosa significa sentirsi Chiesa.
Eleviamo la nostra lode a Dio per ognuno di voi, e particolarmente speciale, per don Vincenzo, che ha avuto compassione di noi. In lui abbiamo riconosciuto la presenza fraterna di Gesù. Davvero, "dopo Dio, il sacerdote è tutto".
Una lode e una preghiera anche ai giovani che abbiamo incontrato a Messa in questa comunità durante questi mesi: quanta luce hanno i vostri visi e quanto profondi e belli sono i vostri occhi. La vostra presenza ci ha consolati e sostenuti in questo momento oscuro della prova. Tutto è stato un grande dono e ringraziamo Dio per questo! Restiamo uniti nella fede".

Grazie a Giovanni e Cristina per essere stati comunità!

dopo il temporale

Dopo la tempesta
torna sempre il sereno

giovedì 8 luglio 2010

Pierabech 2010



"e via da qui ognuno sarà
il testimone della Carità,
il testimone di me, Verità"

(tre settimane di grazia)

martedì 8 giugno 2010

Bсе говорят,- но что мы зрим?

Мы пьем в любви отраву сладкую;
Но всё отраву пьем мы в ней,
И платим мы за радость краткую
Ей безвесельем долгих дней.
Огонь любви, огонь живительный, -
Bсе говорят,- но что мы зрим?
Опустошает, разрушительный,
Он душу, объятую им!
Кто заглушит воспоминания
О днях блаженства и страдания,
О чудных днях твоих, любовь?
Тогда я ожил бы для радости,
Для снов златых цветущей младости
Тебе открыл бы душу вновь.

(Евгений Баратынский)

giovedì 13 maggio 2010

non ci sarà nessuno a casa...

Никого не будет в доме,

Кроме сумерек. Один

Зимний день в сквозном проеме

Незадернутых гардин.


Только белых мокрых комьев

Быстрый промельк моковой,

Только крыши, снег, и, кроме

Крыш и снега, никого.


И опять зачертит иней,

И опять завертит мной

Прошлогоднее унынье

И дела зимы иной.


И опять кольнут доныне

Неотпущенной виной,

И окно по крестовине

Сдавит голод дровяной.


Но нежданно по портьере

Пробежит сомненья дрожь.

Тишину шагами меря,

Ты, как будущность, войдешь.


Ты появишься у двери

В чем-то белом, без причуд,

В чем-то впрямь, из тех материй,

Из которых хлопья шьют.

1931

(Б. Пастернак)

Non ci sarà nessuno a casa,

Tranne il crepuscolo. Il solo

Giorno invernale in uno spiraglio trasparente

Di tende non accostate.


Solo di bianche zolle bagnate

Il rapido balenio aleggiante.

Solo tetti, neve - e tranne

I tetti e la neve - nessuno.


E di nuovo disegnerà la brina,

E di nuovo mi opprimeranno

Lo sconforto dell’anno passato

E le vicende di un altro inverno.


E di nuovo mi scherniranno

Per una colpa non ancora perdonata,

E la fame di legna si avvinghierà

Alla finestra lungo la crociera.


Ma inaspettatamente lungo la tenda

Scorrerà il tremito di un’irruzione.

Misurando coi passi, in silenzio,

Tu, come l’avvenire, entrerai.


Tu apparirai sulla soglia

Con addosso qualcosa di bianco, senza stranezze,

Con qualcosa proprio di quei materiali

Coi quali si cuciono i fiocchi di neve.

1931 (B. Pasternak)




lunedì 19 aprile 2010

S. Kierkegaard


L'amore di Cristo per Pietro fu così senza limiti: nell'amare Pietro egli mostrò come si ama l'uomo che si vede. Egli non disse: "Pietro deve cambiare e diventare un altro uomo prima che io possa tornare ad amarlo". No, tutt'al contrario. Egli disse: "Pietro è Pietro e io lo amo; è il mio amore semmai che lo aiuterà a diventare un altro uomo!". Egli non ruppe quindi l'amicizia per riprenderla forse quando Pietro fosse diventato un altro uomo; no, egli conservò intatta la sua amicizia, e fu proprio questo che aiutò Pietro a diventare un altro uomo.
Credi tu che, senza questa fedele amicizia di Cristo, Pietro sarebbe stato recuperato? A chi tocca aiutare chi sbaglia se non chi si dice amico, anche quando l'offesa è fatta contro l'amico?


L'amore di Cristo era illimitato, come l'amore deve essere quando si deve compiere il precetto di amare amando l'uomo che si vede. L'amore puramente umano è sempre pronto a regolare la sua condotta a seconda che l'amato abbia o non abbia perfezioni; mentre l'amore cristiano si concilia con tutte le imperfezioni e debolezze dell'amato e in tutti i suoi cambiamenti rimane con lui, amando l'uomo che vede. Se non fosse così, Cristo non sarebbe mai riuscito ad amare: infatti dove avrebbe egli mai trovato l'uomo perfetto?

[S.K. Gli atti dell'amore]