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mercoledì 2 febbraio 2011

per tutti noi, occhi di cielo

Se guardo il fondo dei tuoi occhi teneri
mi si cancella il mondo con tutto il suo inferno.
Mi si cancella il mondo e scopro il cielo
quando mi tuffo nei tuoi occhi teneri.

Occhi di cielo, occhi di cielo,
non abbandonarmi in pieno volo.
Occhi di cielo, occhi di cielo,
tutta la mia vita per questo sogno…

Se io mi dimenticassi di ciò che è vero
se io mi allontanassi da ciò che è sincero
i tuoi occhi di cielo me lo ricorderebbero,
se io mi allontanassi dal vero.

Se il sole che mi illumina un giorno si spegnesse
e una notte buia vincesse sulla mia vita,
i tuoi occhi di cielo mi illuminerebbero,
i tuoi occhi sinceri, che sono per me cammino e guida.

Occhi di cielo...



lunedì 22 marzo 2010

[giostra dei pensieri] ringraziamento

"Se tutto ciò che facciamo si affaccia sull'infinito,
si lavora più serenamente" (Vincent van Gogh)

Nei giorni appena trascorsi abbiamo lavorato, faticato, costruito, condiviso, riso, parlato, vissuto, dato e ricevuto molto.
E in questa grande grazia ci ricordiamo che Dio è molto più buono di quanto noi pensiamo.
Il pensiero che deve rimanere fisso in noi: è questo l'infinito su cui ci affacciamo.
Il nostro lavoro è stato sereno, gioioso: ha portato e porterà ancora frutto.

Grazie.
Una parola che non smetterò mai di ripetere, che associo a questo grande regalo che mi avete fatto.

Ecco il mio grazie, un pensiero e un'immagine. E tanta preghiera, riconoscenza, affetto.


...forse un vero Amore vale tanto?

lunedì 8 febbraio 2010

[giostra dei pensieri] amo la vita (Vecchioni)

amo la vita,
questa nave infinita, questo sogno svegliato,

questo libro mai stampato,
sperso disordinato a quinterni di pagine, a fogli singoli, a stralci di frasi

ora qua

ora là

in questa stanza che appena l'hai camminata,
torni a ripercorrerla e la trovi

altra e dispari e traduci in tempo i passi e in memoria gli angoli.

C'è da qualche parte,

ma io non so dove,

una porta nascosta...

martedì 26 gennaio 2010

[giostra dei pensieri] il castello di Atlante

In questo ultimo periodo ho avuto modo di avvicinarmi ad un'opera letteraria classica della nostra letteratura, l'Orlando furioso.
Curioso come questa (al pari della Divina Commedia) stia pian piano prendendomi, e dicendo molto alla mia vita!

Il castello di Atlante è quel luogo incantato in cui all'inizio hai tutto quel che vuoi, tutto quello che ti appaga e ti fa vivere s-pensierato, sull'onda di quel carpe diem di oraziana memoria.
Un castello attraente, se-ducente (che non ti fa uscire, perché ti tiene legato a sé), facile.
Ma poi? Che resta?

Grazie a (o per colpa di) un piccolo anellino tutto svanisce. Rimani con niente. Solo con la grande delusione di aver perso tutto.
Tutto cosa?
Evidentemente ciò che il castello ti offriva non era eterno, durevole. E non era nemmeno la felicità, tanto meno libertà. Rimanevi prigioniero, pur potendo apparentemente soddisfare ogni desiderio.

Quanta attualità! E chi l'avrebbe detto, in un'opera che si "studia" a scuola!!

Il castello poi cambia: perché chi vuole continuare a vivere soddisfacendo solamente i propri desideri, si trova perduto e alla ricerca vana di qualcosa che non troverà mai!
E' proprio subdolo questo castello: perché prima ci appaga e poi ci fa patire?

Altre riflessioni mi sembrano ridondanti.
Se questo non dice niente alla tua vita, probabilmente non la stai vivendo.
Come scriveva Wilde: molta gente esiste, ecco tutto.

Queste scarne riflessioni sono un invito ad andare oltre il castello, a cercare ciò che rende la vita felice e piena.

Un indizio? La felicità per sempre è solo una, e non si può sbagliare, una volta scelta...



"forse un vero Amore vale tanto?"